A Serious Man / L’uomo che non c’era
Questa sera, su Iris ore 21:05, il Morandini vi consiglia: A Serious Man
A Serious ManA Serious ManUSA–GB–Fr. 2009GENERE: Comm. DURATA: 106′ VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 4 PUBBLICO: 2REGIA: Joel e Ethan CoenATTORI: Michael Stuhlbarg, Richard Kind, Aaron Wolff, Fred Melamed
Minneapolis, 1967. 14° film dei Coen che non sbagliano un colpo (tranne Ladykillers, 2004, forse) e che per la 1ª volta affrontano esplicitamente il tema della loro identità ebraica, inventando una storia ambientata nei luoghi dove sono cresciuti, tranne nel cupo prologo (parlato in yiddish), situato in uno shtetl polacco dell'800 dove riprendono la tipica figura di un dybbuk, il fantasma di un defunto che ritorna. Oltre al protagonista Stuhlbarg, teatrante famoso a New York ma non al cinema, tutti gli interpreti sono ebrei. La tragicommedia richiama le traversie del biblico Giobbe: è la storia di Larry Gopnick, docente di fisica su cui si abbatte una catena di disgrazie che non ha meritato perché non ha fatto nulla di male. C'è il sospetto, però, che proprio perché non agisce, sia un rassegnato all'accidia, “peccato capitale per il quale neanche Dio riesce a fare nulla” (Ivan Moliterni). Giobbe laico, Larry si rivolge a 3 rabbini per avere una risposta (in un film che pone solo domande). Il più vecchio gli suggerisce che quando la verità diventa un mucchio di menzogne e si perde la speranza, la sola cosa da fare è di ascoltare i Jefferson Airplane nella loro versione (1967) di “Somebody to Love”, sarcastica canzone di Darby Slick in cui si dice “You better find somebody to love”, trova qualcuno da amare.
Questa sera, su Iris ore 23:00, il Morandini vi consiglia: L’uomo che non c’era
L'uomo che non c'eraThe Man Who Wasn't ThereUSA 2001GENERE: Dramm. DURATA: 114′ FOTOGRAFIA: BN VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 4 PUBBLICO: 3REGIA: Joel e Ethan CoenATTORI: Billy Bob Thornton, Frances McDormand, Michael Balducco, James Gandolfini, Katherine Borowitz, Jon Polito, Scarlett Johansson, Tony Shalhoub
Per uscire dalla mediocrità e cambiare mestiere, il barbiere Ed Crane progetta di procurarsi diecimila dollari ricattando con una lettera anonima l'amante di sua moglie. Il suo piano innesca una serie di effetti imprevisti e letali. Personaggi, atmosfere, rimandi criptici, fotografia (girato a fanno del 9° film dei fratelli Coen un noir e un omaggio al noir. È, però, qualcosa di più, a partire dall'elegante, silenzioso, tabagista e moralmente squallido protagonista (Thornton capace di essere passivo senza scomparire) che si propone di essere qualcuno e di continuare a non esserci per gli altri, invisibile e insospettabile. Il nesso col principio di indeterminazione del fisico Heisenberg, citato dall'avvocato difensore, è evidente. Imperniato su un personaggio insignificante, è un film ricco di significati. Qualche ingorgo nell'ultima parte dai molti finali. Premio della regia a Cannes 2001.