Agorà
Questa sera, su RaiMovie ore 21:15, il Morandini vi consiglia: Agorà
AgoràAgoraSp. 2009GENERE: Stor. DURATA: 124′ VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 2,5 PUBBLICO: 3REGIA: Alejandro AmenábarATTORI: Rachel Weisz, Max Minghella, Oscar Isaac, Ashraf Barhom, Michael Lonsdale
Protagonista assoluta di Agorà (= piazza, assemblea) è Ipazia (375?-414 d.C.), celebre filosofa neoplatonica, matematica e astronoma, inventrice del planisfero e dell'astrolabio in Alessandria d'Egitto. Nel marzo 414 fu linciata da una folla di cristiani fanatici, seguaci del vescovo Cirillo. In Declino e caduta dell'impero romano, lo storico Gibbons scrive che la sua uccisione resta “una macchia indelebile” sul cristianesimo. Cirillo fu proclamato santo e dottore della Chiesa nel 1882 da papa Leone XIII. Soprattutto nel '900 Ipazia divenne simbolo anche della provata capacità delle donne di saper pensare e addirittura eccellere nelle scienze matematiche. Scritto e diretto da Amenábar, prodotto ad alto costo con buoni incassi in Spagna, girato a Malta. È un film nobile nei contenuti, ibrido nella forma, più gonfio che solido nella struttura, storicamente poco attendibile, diretto con perizia e scritto male, specialmente nei personaggi: la Weisz/Ipazia è bella e luminosa, sempre giovane e molto astronoma (per mostrare spesso il firmamento stellato). Ma è monocorde se non schematica come gli altri. Solo il prefetto Orazio ha una profondità drammatica.