Questa sera, su RaiMovie ore 21:15, il Morandini vi consiglia: Caos calmo


Caos calmoIt.Gr.GB 2008GENERE: Dramm. DURATA: 112′ VISIONE CONSIGLIATA: GCRITICA: 3,5 PUBBLICO: 4REGIA: Antonello GrimaldiATTORI: Nanni Moretti, Alessandro Gassman, Blu Yoshimi, Valeria Golino, Isabella Ferrari, Kasia Smutniak, Hippolyte Girardot, Silvio Orlando, Denis Podalydès, Roman Polanski
È sicuramente il migliore dei 5 film del sardo Grimaldi, ma c'è il sospetto che sia il miglior Moretti che l'ha scritto con Laura Paolucci e Francesco Piccolo, dal romanzo (2005, premio Strega) di Sandro Veronesi. Come in La stanza del figlio, il tema centrale è la perdita, il faticoso lavoro dell'elaborazione del lutto, il caos calmo in cui galleggia Pietro: sua moglie muore mentre lui sta salvando in mare una sconosciuta. Quando accompagna la figlia a scuola, decide di aspettarla fuori fino alla fine delle lezioni e così fa per settimane, in attesa che il dolore arrivi. Crede di farlo per amor di padre. Capisce che l'ha fatto per sé, per uscire dalla caotica calma – con cui, forse, ha contagiato la figlia – per guarire, accettarsi. E imparare a fare attenzione agli altri. È un dramma laico, attraversato da una sottile brezza di umorismo e molta tenerezza (l'episodio con il ragazzo down). Dopo l'inizio agitato, sembra statico ma non lo è perché, con finezza di dettagli, fa perno sullo sguardo di Pietro il cui punto di vista fa da filo conduttore. Veronesi analizza e mette, il film suggerisce e toglie. Anche troppo. Nella bella (nel libro) scena del salvataggio manca un'inquadratura, quella del fratello di Pietro, Carlo, che nuota verso l'altra donna da salvare. La bollente scena di sesso tra Simona e Pietro è ingiustificata: manca il collegamento con il corpo a corpo in mare. Il controcampo del tombino, Moretti regista l'avrebbe evitato. Come attore e protagonista assoluto, non sbaglia una nota. I personaggi di contorno hanno spessore. 3 David di Donatello: Gassman (non protagonista), Paolo Buonvino (musica) e Ivano Fossati (canzone “L'amore trasparente”).
AUTORE LETTERARIO: Sandro Veronesi