I figli degli uomini
Questa sera, su AXN Sci-Fi ore 21:00, il Morandini vi consiglia: I figli degli uomini
I figli degli uominiChildren of MenGB–USA 2006GENERE: Thrill. DURATA: 109′ VISIONE CONSIGLIATA: RAG.CRITICA: 3 PUBBLICO: 4REGIA: Alfonso CuarónATTORI: Clive Owen, Julianne Moore, Michael Caine, Chiwetel Ejiofor, Charlie Hunnam, Claire-Hope Ashitey, Peter Mullan, Danny Huston, Pam Ferris
Dal romanzo (1993) di P.D. James, sceneggiato dal regista con Timoty J. Sexton e David Arata, Mark Fergus, Hawk Ostby. Nel 2027 la Terra è un pianeta senza speranza: da quasi vent'anni non nascono più bambini e dappertutto regnano miseria, fame, disperazione. La storia – ambientata in una Inghilterra totalitaria dove continuano a sbarcare migliaia di profughi, braccati e rinchiusi come bestie – fa capo a un antieroe, il cinico e rassegnato Theo, ex militante dissidente, che ha il compito rischioso di accompagnare una giovane africana, miracolosamente incinta, da Londra fino alla costa, da cui raggiungerà un sito protetto nelle Azzorre. Catastrofismo con uno spiraglio di speranza. Come il compatriota Iñárritu, da lui non dissimile nel dinamico virtuosismo registico, il messicano Cuarón dichiara di non aver voluto fare un film di science fiction su un tetro mondo del futuro (dove la sterilità biologica pare assurgere a simbolo di insterilimento sociale e politico), ma qualcosa che rispecchi un presente esasperato su temi di attualità: emigrazione, terrorismo, ambiente, deriva totalitaria del primo mondo occidentale. Si può trovarlo velleitario più che ambizioso, ridondante nel suo iperrealismo, ma è un film d'inseguimento che, comunque, negli ultimi 40 minuti, condotti a ritmo frenetico (cinepresa a spalla di George Richmond, fotografia di Emmanuel Lubezki), prende, coinvolge, affascina. Ottimo apparato scenografico. Owen è un protagonista in forma in una compagnia di bravi attori tra cui spicca Caine, vecchio hippy coltivatore di marjuana. La canzone “Ruby Tuesday” è cantata da Franco Battiato. In concorso a Venezia 2006.
AUTORE LETTERARIO: P.D. James