Questa sera, su La7d ore 21:10, il Morandini vi consiglia: Il favoloso mondo di Amelie


Il favoloso mondo di AmelieLe Fabuleux destin d'Amélie PoulainFr. 2001GENERE: Comm. DURATA: 117′ VISIONE CONSIGLIATA: RAG.CRITICA: 4 PUBBLICO: 5REGIA: Jean-Pierre JeunetATTORI: Audrey Tautou, Mathieu Kassovitz, Rufus, Yolande Moreau, Artus de Penguern, Dominique Pinon, Urbain Cancelier, Maurice Bénichou
Grazie al ritrovamento di una scatoletta nel giorno della morte di Lady D, Amélie Poulaine, cameriera in un bar-tabacchi di Montmartre, si convince di avere una missione: ritoccare il destino degli altri affinché siano più felici, punendo chi sfrutta i deboli e gli indifesi. E trova anche un uomo da amare. 8 000 000 di spettatori in Francia, 20 000 000 di dollari in USA, 8 000 000 di euro in Italia per una commedia fiabesca più complessa e meno zuccherosa di quel che sembra. Nel passare dal dark al pink (ma i risvolti critici e “politici” non mancano), Jeunet usa tecnologia ed effetti speciali per scopi poetici, non soltanto strumentali e spettacolari. Lo fa, come ha scritto Matteo Bittanti (Cineforum n. 412), con un polifonico processo di ri-mediazione: cinema d'animazione; pittura e graphic design; fotografia (di Bruno Delbonnel) e riflessione sul medium fotografico; letteratura (la poesia “piccola” di J. Prévert, specialmente); estetica del videogioco e dei videoclip pubblicitari e la cinefilia, dalle origini del muto al digitale. Parigi, infine: quella del primo Novecento, di Clair-Renoir-Carné e di Tati-Malle-Varda, del fotografo Doisneau. Immaginaria, fantastica, nostalgica ma, nonostante tutto, ancora esistente per chi sa scoprirla: “È un film contro la società pensata e voluta dalla televisione … In fondo Amelie è Alice nel paese di Tati” (M. Nicolao). Eccessivo bricolage, forse. Jeunet se ne serve per creare un mondo che la Tautou sa cristallizzare in modo infallibile.