Il nastro bianco / Il bambino con il pigiama a righe
Questa sera, su Rai5 ore 21:15, il Morandini vi consiglia: Il nastro bianco
Il nastro biancoDas weisse BandGerm.–Austr.–Fr.–It. 2009GENERE: Dramm. DURATA: 144′ FOTOGRAFIA: BN VISIONE CONSIGLIATA: GCRITICA: 3,5 PUBBLICO: 2REGIA: Michael HanekeATTORI: Christian Friedel, Burghart Klaussner, Rainer Bock, Susanne Lothar, Leonie Benesch
Intorno al 1913 la quieta vita di Eichwald, paese della Germania del Nord, è turbata da una serie di strani e crudeli incidenti, all'apparenza privi di spiegazione. Non si riesce a individuare i responsabili. Il maestro della scuola locale – anche voce narrante – riunisce i fili degli eventi finché raggiunge una terribile verità che potrebbe essere il frutto di un'interpretazione paranoica. Il pastore protestante si rifiuta di credergli. Lo scoppio della guerra 1914-18 porta il maestro a non tornare più nella comunità. 1° film in lingua tedesca dal 1997 del regista austriaco “al quale preme rappresentare l'impossibilità di fare i conti con la realtà, oggi come ieri” (P.M. Bocchi) che ne fa il resoconto di un orrore a macchia d'olio inconcepibile più che inammissibile. È un film in bianco e nero (più bianco che nero) che lascia libero lo spettatore di decifrare i misteri della vicenda. Chi sono i colpevoli: i bambini o gli adulti? Senza quasi mai usare il primo piano, Haneke si pone di fronte alla realtà illeggibile di un panorama umano di vizi privati e pubbliche virtù sotto la coperta pesante del perbenismo. Suggerisce che potrebbe essere il terreno di cultura e la massa acritica del futuro nazismo. Palma d'oro al Festival di Cannes 2009. Distribuito da Lucky Red. Scritto da Haneke con Jean-Claude Carrière.
Questa sera, su Rete 4 ore 21:15, il Morandini vi consiglia: Il bambino con il pigiama a righe
Il bambino con il pigiama a righeThe Boy in the Striped PyjamasGB–USA 2008GENERE: Dramm. DURATA: 93′ VISIONE CONSIGLIATA: RAG.CRITICA: 3 PUBBLICO: 2REGIA: Mark HermanATTORI: Asa Butterfield, David Thewlis, Jack Scanlon, Vera Farmiga
Berlino, anni '40. Figlio di un ufficiale nazista nominato nuovo direttore di un campo di concentramento, Bruno, 8 anni, si trasferisce con la famiglia nella nuova casa, una villa fuori città, ignaro del fatto che l'alta recinzione che circonda il giardino è la separazione dalla barriera di filo spinato che circonda il lager. Bruno si annoia e in cerca di novità trova un passaggio segreto che lo mette in contatto con Shmuel, un coetaneo ebreo rinchiuso nel campo. Fanno amicizia, di nascosto dagli adulti, e nessuno dei due conosce né capisce la condizione dell'altro. Tratto dal romanzo omonimo dell'irlandese John Boyne, non è una favola drammatica, e il terribile finale arriva come un pugno nella stomaco e lascia sgomenti. È un film coraggioso e durissimo sull'Olocausto, non consolatorio e senza lieta fine, visto e narrato da un punto di vista molto particolare: da quello di due bambini “puri” da ogni forma di condizionamento sociale e familiare, un ariano e un ebreo che non sanno ancora nulla di razzismo, di odio, di sterminio, di forni. È un film istruttivo, adatto ai ragazzi e consigliabile alle rassegne scolastiche.
AUTORE LETTERARIO: John Boyne