Il partigiano Johnny
Il film di oggi è: Il partigiano Johnny
Il MorandiniIl partigiano JohnnyIt. 2000GENERE: Guerra DURATA: 135′ (128′) VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 3 PUBBLICO: 2REGIA: Guido ChiesaATTORI: Stefano Dionisi, Andrea Prodan, Fabrizio Gifuni, Giuseppe Cederna, Alberto Gimignani, Claudio Amendola, Chiara Muti, Umberto Orsini, Felice Andreasi
Rientrato in divisa nella natia Alba (CN) dopo l’8 settembre l’universitario Johnny va nelle Langhe e si unisce prima a una banda di comunisti, poi a una formazione di monarchici. Disilluso da entrambi, si ritrova a passare da solo il duro inverno del ’44, ma scopre la vera ragione d’essere partigiano, rimanendo sé stesso. Dal romanzo (1968) postumo e incompiuto di Beppe Fenoglio, sceneggiato con Antonio Leotti, G. Chiesa – studioso dello scrittore albese cui ha dedicato 2 documentari – ha tratto un film asciutto e severo che ne rispetta profondamente lo spirito, ma di cui è rimasto un po’ prigioniero per eccesso di amore fedele. Nel mettere lo sguardo di Johnny al centro della narrazione, ne ha fatto un film molto fisico, sul faticoso e doloroso mestiere di sopravvivere sui monti con il carico di pioggia, neve, fango, agguati, fughe, sangue, paura, rappresaglie, solitudine. È forse il 1° film che racconta con efficacia che cosa fosse un rastrellamento e che della guerra per bande espone la casualità. Non tutto convince (gli interni borghesi, il personaggio di Nord), ma funzionano S. Dionisi (con la sua somiglianza fisica al giovane Fenoglio) e il suo sguardo; funziona la fotografia scabra e denaturata di Gherardo Gossi. Insolita la partitura per archi di Alexandre Balanescu, da molti giudicata invadente.
AUTORE LETTERARIO: Beppe Fenoglio