Questa sera, su RaiStoria ore 21:00, il Morandini vi consiglia: La siciliana ribelle


La siciliana ribelleIt.Fr. 2008GENERE: Dramm. DURATA: 118′ VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 3,5 PUBBLICO: 2REGIA: Marco AmentaATTORI: Veronica D'Agostino, Gérard Jugnot, Marcello Mazzarella, Lucia Sardo, Mario Pupella, Francesco Casisa, Carmelo Gelati, Miriana Fajia, Primo Reggiani
Il cinema italiano civile (r)esiste. Ex fotoreporter e documentarista impegnato, con esperienze siculo-francesi, il palermitano Amenta (1970) esordisce nella fiction, ispirandosi a una storia vera: quella di Rita Atria (Mancuso nel film), figlia amatissima di un mafioso di vecchio stampo che rifiuta lo spaccio della droga. Nel 1991, a 17 anni, per vendicare la morte del padre e del fratello, uccisi dalla nuova mafia, diventa collaboratrice della giustizia di Stato, ribellandosi al silenzio omertoso. Per lei, rinnegata persino dalla madre, il desiderio di vendetta si trasforma con l'aiuto di un paterno magistrato nella tormentata consapevolezza di un dovere etico. Prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli, scritto con Sergio Donati, forte della fotografia dell'ottimo Luca Bigazzi, interpretato da attori siciliani, è un racconto compatto e coerente che sfiora la retorica senza caderci. Dopo un lungo prologo nel 1985, con Rita spericolata “picciridda”, continua con un processo di cui lei è la testimone-chiave e si chiude sulla sua solitudine negli appartamenti di Roma dove la mettono sotto protezione. Finale tragico, senza speranza. Quel che gli dà intensità epica – specialmente in una potente carrellata in tribunale – è l'interpretazione della D'Agostino: difficile distinguere l'attrice dal personaggio, ma si dà spazio anche alla tenerezza nei suoi rapporti col Procuratore, un infallibile Jugnot.