La tigre e il dragone
Il film di oggi è: La tigre e il dragone
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La tigre e il dragoneCrouching Tiger, Hidden DragonCina-USA 2000GENERE: Fant. DURATA: 119′ VISIONE CONSIGLIATA: RAG.CRITICA: 3,5 PUBBLICO: 4REGIA: Ang LeeATTORI: Chow Yun-Fat, Michelle Yeoh, Zhang Ziyi, Chang Chen, Sihung Lung, Chang Pei-Pei, Gao Xian
Il 4°dei 5 volumi di un romanzo-fiume di Wang Du Lu, pubblicato nel primo ‘900, imperniato su un’antica spada (Destino Verde), è fondato sui principi mistici del Tao e su quelli pratici di Confucio. Sceneggiato dall’americano James Schamus, è la fonte di una favola di onore e amori celati, ambientata al tempo della dinastia Ching (a cavallo tra ‘700 e ‘800), che coinvolge un imbattibile monaco guerriero stanco di uccidere, una saggia guerriera di lui segretamente innamorata, un bandito cavalleresco del deserto, una giovinetta aristocratica e ribelle dalla doppia vita come la sua cattiva maestra (Volpe di Giada), assassina per odio dei potenti. Ciascuno ha il suo lato nascosto. Personaggi – soprattutto femminili – che combattono, amano, volano. Dopo 6 film a Hollywood, Ang Lee torna in Cina con un film ariostesco dove per la 1ª volta tenta un mix di generi e di toni (fiaba, avventure, kung-fu, wu-xian, farsa, commedia, specialmente melodramma e un prolisso flashback da western desertico). Vi contamina due culture, acrobazie ginniche orientali e tecnologia digitale occidentale, dinamismo dell’azione e dialoghi sentenziosi, corpi saettanti che duellano in volo e intervalli psicologici dove s’intrecciano valori e disvalori dell’agire umano, grafica iperbolica dei duelli (coreografia di Yuen Wo-ping di Matrix) e paesaggi idillici. I debiti con i maestri del cinema di Hong Kong (Tsui Hark, King Hu) sono tanti, ma in Occidente soltanto pochi e felici spettatori possono riconoscerli. Ottimo antidoto, costato solo 12 milioni di dollari, contro il rozzo infantilismo dei blockbuster hollywoodiani e ultimo frutto della globalizzazione audiovisiva. 2 Globi d’oro (miglior film straniero, regia). 4 Oscar: miglior film straniero, colonna sonora originale (Zan Dun), scenografia (Tim Yip), fotografia.
AUTORE LETTERARIO: Wang Du Lu