Questa sera, su RaiStoria ore 21:35, il Morandini vi consiglia: Salvatore Giuliano


Salvatore GiulianoIt. 1962GENERE: Dramm. DURATA: 107′ FOTOGRAFIA: BN VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 5 PUBBLICO: 3REGIA: Francesco RosiATTORI: Frank Wolff, Salvo Randone, Federico Zardi, Pietro Cammarata, Giuseppe Teti, Nando Cicero
Più che sul bandito Giuliano (1922-50) è, come diceva il titolo di lavorazione, un film sulla Sicilia 1943-50. Messo ai margini il personaggio, parla dei rapporti tra mafia, banditismo, potere politico, potere economico. Comincia sul cadavere del bandito nel cortile di Castelvetrano (luglio 1950) e poi si sposta avanti e indietro nel tempo: gli sbalzi della narrazione risultano giustificati dall'inchiesta e dalle sue associazioni. Anche perciò Rosi ha chiesto a Gianni Di Venanzo, direttore della fotografia, 3 diversi toni di bianconero: lirico-tragico a forti contrasti chiaroscurali per le fasi rievocative; tono sovresposto da servizio fotografico per la morte di Giuliano; grana spoglia e grigio di tipo televisivo per il processo di Viterbo. In 2 ore indica, con la sintesi dell'autentico narratore e la capacità di comunicazione del grande giornalista, i problemi, le piaghe, le cancrene dell'isola. È il film di Rosi più ambizioso e potente, con pagine non indegne di un Ejzenštejn, come la sequenza della strage dei contadini di Portella della Ginestra (1° maggio 1947) e il pianto della madre di Giuliano al cimitero. La cronaca viene innalzata a storia e si trasforma in tragedia sociale. Scritto con Suso Cecchi D'Amico, Enzo Provenzale, Franco Solinas. Musica di Piero Piccioni. Uscì con il divieto ai minori di 16 anni, tipico esempio di censura politica: si voleva vietare la storia. 3 Nastri d'argento: film (ex aequo con Le quattro giornate di Napoli), fotografia, musica. Titolo di lavorazione: Sicilia 1943-60. Restaurato nel 1999.