cahier / protège-cahier
La parola di oggi è: cahier / protège-cahier
♦cahier /kaje/
s. m.1 quaderno: cahier de brouillon, quaderno di brutta; cahier rayé, quadrillé, quaderno a righe, a quadretti; (scol.) cahier de textes, diario (che riporta i giorni dal lunedì al sabato, ma non la data) ● (tip.) un volume de vingt cahiers, un volume di venti quaderni2 blocco: cahier de papier à lettres, blocco di carta da lettere3 libretto ● (aer.) cahier de navigation, libretto di volo ● (tecnol.) cahier d’entretien, libretto di manutenzione4 (dir.) capitolato: cahier des charges, capitolato d’oneri
► protège-cahier.
NOTE DI CULTURA: Già nel Seicento l’espressione cahiers d’une Assemblée alludeva alle lamentele e rimostranze portate all’attenzione del sovrano. Les Cahiers de doléances des États généraux de 1789 sono le rimostranze che i francesi furono invitati a presentare alle Assemblee per le elezioni dei rappresentanti agli Stati Generali. Sono un documento storico di primaria importanza.
Nel 1947 André Bazin (1918-1958) fondò la Revue du Cinéma che nel 1951 prese il nome di Cahiers du Cinéma, la più importante e influente rivista di teoria del cinema del mondo, attorno alla quale si è formato il gruppo della (►) nouvelle vague. Durante la direzione di Bazin, la linea teorica-guida, nota come politique des auteurs, fu formulata nel 1954 da François Truffaut. L’idea-base è che il regista è l’autore del film, che è contrassegnato dallo stile particolare della sua mise en scène e dalla sua particolare visione. Ciò ha portato alla rivalutazione di molti autori, specie della vasta produzione americana. Se Alfred Hitchcock è diventato un autore di prima grandezza si deve proprio a un memorabile libro-intervista curato da Truffaut. Dalla fine degli anni Sessanta esce a New York un’edizione americana: Cahiers du Cinéma in English.
protège-cahier /pʀɔtɛʒkaje/
s. m. [pl. protège-cahiers]copriquaderno.