La parola di oggi è: vilain


vilain /vilɛ˜/
A agg. sost. [f. vilaine /vilɛn/ ]1 brutto: je trouve ce bâtiment vraiment vilain, trovo che questo edificio sia veramente brutto; le Vilain Petit Canard, il Brutto Anatroccolo (inft.) c’est vilain de se moquer des autres, è brutto ridere degli altri un vilain temps, un brutto tempo; (fam.) il fait vilain, fa brutto tempo une vilaine histoire, una brutta storia; de vilaines pensées, brutti pensieri; jouer un vilain tour à q., giocare un brutto tiro a q.; c’est un vilain monsieur!, è un brutto individuo! une vilaine blessure, una brutta ferita2 (inft.) cattivo: il a été vilain, il a fait le vilain, è stato cattivo; c’est un vilain, è un cattivone
B s. m.1 nelle loc. (fam.) faire du vilain, far baruffa, azzuffarsi; il va y avoir du vilain!, ora succede un tafferuglio!2 (st.) villano, contadino libero (nella società feudale) jeux de main, jeux de vilain, giochi di mano, giochi di villano PROV. oignez vilain, il vous poindra; poignez vilain, il vous oindra, chi fa servizio al villano si sputa in mano; ungi villan ti pungerà, pungi villan, ti ungerà.


NOTE D’USO

Non significa propriamente villano, malgrado provenga anch’esso dal basso latino villanus, che significava rozzo, incivile, privo di garbo, di buona creanza. I sensi del termine francese oscillano invece tra () méchant, sale, mauvais. Come sostantivo, si usa ormai nel senso di grabuge, bagarre, mentre come termine storico indica il () paysan libre (contadino libero) del Medioevo.