àcre / ˈakre/ o (poet.) àcro (1)
[vc. dotta, lat. ācre(m), da una radice *ac- che indica acutezza 1319]
agg. (superl. acerrimo (V.))
1 Detto di sapore, aspro, agro, piccante: la buccia di limone ha un sapore acre | (est.) Detto di odore, pungente, penetrante: il cloro ha odore acre | (est.) Detto di suono, stridulo, molesto: voce acre.
2 (fig.) Malevolo, mordace, acrimonioso: spirito, critica acre; udì voci acri, vide il nonno passare per le stanze su tutte le furie (F. De Roberto).
|| acreménte, avv. Aspramente.


acèrrimo / aˈtʃɛrrimo/
[superl. di acre 1374]
agg. L’aggettivo ‘acerrimo’ è un superlativo, ma è talora percepito come aggettivo di grado positivo. Perciò la forma ‘più acerrimo’ è spesso usata: il suo più acerrimo rivale; Non è forse sua moglie la sua più acerrima nemica? (L. Pirandello)
(fig.) Fierissimo, irriducibile, veemente: nemico, odio acerrimo; scontro acerrimo di due eserciti.
|| acerrimaménte, avv.