La parola di oggi è: congiungere


congiùngere / konˈdʒundʒere/ o coniùngere, congiùgnere
[lat. coniŭngere, comp. di cŭm ‘con’ e iŭngere ‘congiungere’ 1261 ca.]
A v. tr. (coniug. come giungere)
1 unire, mettere insieme, detto gener. di due o più cose (anche fig.): congiungere le mani, le proprie forze | congiungere qlcu. in matrimonio, sposare | maritare | porre in comunicazione: congiungere due diversi punti della città, due linee ferroviarie; congiungere apparecchi telefonici
2 (mat.) congiungere due punti, trovare la retta che contiene i due punti
B congiùngersi v. intr. pron.
1 unirsi, legarsi (anche fig.): congiungersi in amicizia, in matrimonio | confluire, mischiarsi (anche fig.): i due corsi d'acqua si congiungono a valle
2 (lett.) unirsi sessualmente
3 essere in congiunzione, detto di astri
 SFUMATURE
congiungere – assemblare – connettere – fondere
Congiungere è unire, mettere insieme due o più cose, in maniera che non vi sia soluzione di continuità fra esse. Se il congiungimento consiste nell'accorpare le varie parti di un insieme in modo da avere il prodotto finito, quest'operazione di dice assemblare. In connettere la giuntura consiste per lo più in un collegamento di cavi attraverso cui passano impulsi elettrici. Si ha invece fondere quando delle sostanze solide, per esempio metalli, vengono liquefatte e miscelate in modo da dar luogo, una volta che il tutto sia tornato allo stato solido, a una nuova sostanza; ma il verbo si usa anche figuratamente per definire l'unione di più elementi (colori, suoni, gruppi di cose o di persone) in un tutto organico.
SFUMATURE unire