La parola di oggi è: festival

SILLABAZIONE: fè–sti–val
fèstival / ˈfɛstival/ o festivàl
[vc. ingl., dall’ant. fr. festival, dal lat. festīvus ‘piacevole, festivo’ 1846]
s. m. inv.
1 manifestazione organizzata periodicamente per presentare al pubblico opere musicali, teatrali o cinematografiche talora con assegnazione finale di premi: il festival della canzone; il festival di Venezia | (est.) manifestazione culturale comprendente una serie di incontri ed eventi che si svolgono generalmente in più giornate: festival della filosofia, della letteratura, del diritto
2 festa popolare all’aperto
 DEFINIZIONI D’AUTORE
Talvolta un festival è anche una festa, purché contenga il germe di ciò che un domani accadrà. Talvolta è un’isola da cui si riemerge ubriachi e come travolti da un’onda di jet lag, felicemente e un po’ colpevolmente ignari di ciò che è accaduto nel mondo. «Ho visto cose che voi umani…» siamo soliti dire a chi non c’era. Talvolta questo vale solo per balenanti frammenti e tuttavia ci basta, perché il festival è quel luogo dell’utopia in cui ancora abbiamo il coraggio di pensare che il reale non è una prigione, che i linguaggi possono mutare, infiammarsi e frantumare i luoghi comuni in una sintesi che polverizza le vecchie barriere tra pop e autore. Un’avventura ai confini del futuro, una scheggia di maraviglia prima di tornarsene, impensieriti, a casa.

Piera Detassis