frónda (1) / ˈfronda/
[lat. frŏnde(m), di etim. incerta av. 1257]
s. f. (pl. -e, lett. -i)
1 Ramoscello con foglie. SIN. frasca.
2 (al pl.) L’insieme delle foglie e dei rami di un albero: si udiva lo stormire delle fronde; le tenere fronde al sol si spiegano (L. de’ Medici); Un soffio … agitò le frondi alte dei noci (A. Fogazzaro) | (est., lett.) Albero | (est., lett.) Bosco: ratto ne va per quelle fronde (L. Ariosto).
3 (bot.) Lo sporofillo delle felci | L’alga quando assume aspetto fogliaceo.
4 (fig., spec. al pl.) Ornamento eccessivo di un discorso, di uno scritto e sim.
|| (raro) frondétta, dim. | (raro) frondicèlla, dim.


frónda (2) / ˈfronda/
[fr. fronde ‘fionda’; il n. deriva dalla frase di L. P. Bachaumont: ‘il Parlamento faceva come i ragazzi che, giocando alla fionda, lanciavano sassi alle guardie che cercavano di impedirglielo’ 1655]
s. f. (pl. -e, lett. -i)
1 Nella Francia del XVII sec., complesso d’agitazioni e ribellioni, e movimento di opposizione, durante la minore età di Luigi XIV, contro la reggente Anna d’Austria e il suo primo ministro il cardinale Mazzarino.
2 (est.) Corrente di opposizione all’interno di un partito politico e sim. | aria, vento di fronda, aria di rivolta, d’opposizione.


frondeggiàre / frondedˈdʒare/
[da fronda (1) 1575]
v. intr. (pres. io frondéggio; fut. io frondeggerò; aus. avere)
(lett.) Coprirsi di fronde: in primavera i boschi frondeggiano.