ànsia //
[lat. ănxia(m), da ăngere ‘stringere’ av. 1304]
s. f.
1 (psicol.) Stato emotivo spiacevole, accompagnato da senso di oppressione, eccitazione e timore di un male futuro, la cui caratteristica principale è la scomparsa o la notevole diminuzione del controllo volontario e razionale della personalità | Nella psicoanalisi, sensazione di pericolo, di cui il soggetto non sa individuare l’origine, provocata spec. da conflitti inconsci. CFR. Ansietà.
2 Correntemente, stato d’animo di preoccupazione, di inquietudine: essere in ansia per qlcu.; stare in ansia se qlcu. ritarda | Desiderio affannoso: era tormentato dell’ansia del successo | Ansia da prestazione, eccesso di ansia nel sostenere una prova o in generale nell’affrontare qlco. che metta in gioco le proprie capacità.
 SFUMATURE
ansia – angoscia – paura
Uno stato di profonda agitazione emotiva causato dall’incertezza e dalla preoccupazione che si verifichi un fatto spiacevole o non si verifichi qualcosa di desiderato si dice ansia. Angoscia è una più grave perturbazione psicofisica, un vero e proprio tormento interiore; nel parlare comune i due termini sono utilizzati indifferentemente per descrivere un timore le cui cause non sono chiaramente identificate. Paura è invece un turbamento emotivo episodico e causato da un pericolo presente o imminente.
SFUMATURE angoscia, ►preoccupazione.