antonomàṣia //
[vc. dotta, lat. antonomăsia(m), dal gr. antonomasía, comp. di antì ‘anti- (2)’ e ónoma ‘nome’ sec. XIV]
s. f.
(ling.) Figura retorica che consiste nell’adoperare un nome comune o una perifrasi invece di un nome proprio; per es. la perifrasi per indicare Virgilio in: disse ‘l cantor de’ buccolici carmi (DANTE Purg. XXII, 57) | Figura retorica che consiste nell’attribuire il nome di un personaggio famoso a una persona che si ritiene abbia caratteristiche simili; per es. l’uso del nome di Sardanapalo per indicare il vizioso ‘giovin signore’ del Parini in: E tu gli ornavi del tuo riso i canti / che il lombardo pungean Sardanapalo (U. FOSCOLO) | Per antonomasia, per eccellenza, per definizione: l’Artusi è il gastronomo per antonomasia.