càlce (1) //
[lat. călce(m), nom. călx ‘calce’, prob. dal gr. chálix, genit. chálikos ‘ciottolo’ 1296]
A s. f.
Composto solido, bianco, poroso ottenuto per decomposizione del calcare in appositi forni, usato per formare malte da costruzione e per imbiancare | Calce viva, pura, senz’acqua | Calce spenta, trattata con acqua | Calce sodata, miscela di calce e soda usata come disidratante e assorbente di anidride carbonica | Calce idraulica, con tenore di argilla tale da permettere la presa anche sott’acqua | Latte di calce, calce stemperata con molta acqua, usata per imbiancare i muri | Acqua di calce, liquido trasparente che affiora sul latte di calce se lasciato posare.
B in funzione di agg. inv.
(posposto a un sost.) Detto di colore bianco intenso.

càlce (2) //
[vc. dotta, lat. calce(m) ‘calcagno’, poi in generale ‘parte inferiore di qlco.’, di orig. preindeur. 1532]
s. m. solo sing.
Parte bassa di qlco. | In calce, a piè di pagina: firma, nota, in calce.