canoniẓẓàre // o caloniẓẓàre
[vc. dotta, lat. tardo canonizāre ‘mettere nel numero dei libri canonici’, dal gr. kanonízein, da kanṓn ‘canone’ sec. XIII]
v. tr.
1 Includere un beato nel catalogo dei santi.
2 (fig.) Indicare come norma e modello, spec. in campo culturale: canonizzare l’uso di un neologismo.
3 Nel diritto canonico, recepire una norma tratta da altro ordinamento giuridico.
|| canoniẓẓazióne, s. f. (V.).

cànone //
[vc. dotta, lat. cănone(m), dal gr. kanṓn ‘fusto, bastone dritto e lungo’, poi ‘regola, norma’, da kánna ‘canna’ av. 1334]
s. m.
1 Criterio normativo per un qualsiasi campo di conoscenze o di azioni: i canoni della ricerca scientifica, della pittura astratta; comportarsi secondo i canoni della buona educazione. SIN. Norma.
2 (dir.) Controprestazione in denaro o in altre forme che viene pagata periodicamente: canone d’abbonamento; canone mensile, annuo; canone d’affitto, di locazione; canone enfiteutico | Equo canone, canone d’affitto stabilito da una apposita legge che disciplinava le locazioni degli immobili urbani.
3 Norma giuridica posta o fatta valere dalla Chiesa.
4 Ogni singola disposizione del codice di diritto canonico contrassegnata da un numero progressivo: commentare il canone dieci.
5 Catalogo dei libri che, in alcune religioni, sono riconosciuti rivelati, sacri o autentici: canone buddistico, ebraico, cristiano.
6 (relig.) Nella liturgia cattolica, parte della celebrazione della messa, dal prefazio alla comunione, ora denominata prece eucaristica.
7 Elenco di autori e di opere considerati come modelli da un periodo culturale, una scuola, un genere letterario e sim.
8 (mus.) Forma polifonica in cui l’intera linea melodica e ritmica viene ripetuta da due o più voci oltre la voce principale: canone semplice, canone diretto, canone chiuso | Composizione a sé stante, o parte di altre composizioni, come nella fuga.