La parola del giorno è: decantàre / decantazióne
decantazióne //
[da decantare (2) ☼ av. 1537]
s. f.
1 (chim.) Sedimentazione e conseguente separazione di un solido da un liquido o di due liquidi in tutto o in parte non miscibili | (enol.) Decantazione di un vino, fase in cui un vino, travasato dalla bottiglia per separarlo da eventuali impurità e sedimenti, viene lasciato nel decanter a ossigenarsi.
2 (fig.) Liberazione da sovrastrutture, da elementi estranei e sim.: la decantazione di un sentimento, di una passione.
decantàre (1) //
[vc. dotta, lat. decantāre, comp. di dē- e cantāre ‘cantare (1)’ ☼ av. 1342]
v. tr.
● Lodare, celebrare, esaltare, spesso in modo eccessivo: decantare le virtù di qlcu.; decantare i pregi di un prodotto.
decantàre (2) //
[vc. dotta, lat. mediev. decanthāre, comp. di de- e cănthus ‘angolo’, col senso di ‘beccuccio di un recipiente’ ☼ av. 1537]
A v. tr.
1 Sottoporre a decantazione.
2 (fig., lett.) Rendere puro un sentimento, un’idea, uno stile e sim. liberandoli da ogni elemento spurio o eccessivo: il tempo decanta le passioni.
B v. intr. (aus. essere) e decantàrsi v. intr. pron.
1 Subire la decantazione.
2 (fig.) Sedimentare, chiarirsi: lasciò che la situazione si decantasse.