eufemìṣmo //
[vc. dotta, gr. euphēmismós, da euphēmizesthai ‘usare buone (êu) parole (phḗmai), di buon auspicio’ 1603]
s. m.
(ling.) Figura retorica mediante la quale si attenua l’asprezza o la sconvenienza di un’espressione usando una perifrasi o sostituendo un vocabolo con un altro; per es. l’uso di ‘doloroso passo’ per ‘morte’ in: quanti dolci pensier, quanto disio / menò costoro al doloroso passo! (DANTE Inf. V, 113-114) | La parola o l’espressione usata al posto di quella propria.