falsificazionìṣmo //
[da falsificazione 1987]
s. m.
(filos.) Teoria epistemologica proposta nel 1934 da K. R. Popper, secondo la quale le ipotesi e le teorie scientifiche farebbero segnare un progresso della conoscenza solo se falsificabili, cioè confutabili sperimentalmente, con conseguente proposizione di nuove teorie a loro volta falsificabili.

falsificàbile //
[1869]
agg.
1 Che si può falsificare.
2 (filos.) Che può essere contraddetto, confutato.
|| falsificabilità, s. f. inv.

falsificàre //
[dal lat. tardo falsificātus, comp. di fălsus ‘falso’ e făcere ‘fare’ 1308]
v. tr. (io falsìfico, tu falsìfichi)
1 Contraffare, imitare, alterare con l’intenzione e la consapevolezza di commettere un reato: falsificare un documento, una firma, una banconota, un quadro | Falsificare una notizia, inventarla o manipolarla.
2 (filos.) Confutare un’ipotesi o una teoria.
|| falsificazióne, s. f. (V.).