fóga // (o -ò-)
[lat. fŭga(m). V. fuga av. 1292]
s. f.
1 Ardore, slancio, impeto: la foga della passione, del discorso; correre, combattere con foga; scrittore … tutto foga di senso e fantasia (B. CROCE). SIN. Furia, veemenza. CONTR. Flemma.
2 (lett.) Forza d’urto: la foga dell’acqua | †Salita ripida | †Percorso.

sfogàre //
[da foga, con s- sec. XIII]
A v. tr. (io sfógo (o -ò-), tu sfóghi (o -ò-))
Dare libera manifestazione a sentimenti, passioni, stati d’animo, fino a quel punto contenuti o repressi: sfogare la rabbia, la stizza, l’ira; gli uomini sfogano le grandi passioni (G. VICO).
B v. intr. (aus. essere)
1 Uscir fuori dal chiuso, esalare: il gas sfoga attraverso il tubo.
2 Manifestarsi liberamente diminuendo d’intensità: lasciamo che il raffreddore sfoghi; ne parleremo quando gli sarà sfogata la rabbia.
C sfogàrsi v. intr. pron.
1 Liberarsi da uno stato di tensione, manifestare le proprie pene, preoccupazioni, ansie e sim. spec. confidandole a qlcu.: mi sono sfogato a raccontarle tutto; si è sfogato con me dell’umiliazione subita | Sfogarsi su qlcu., far ricadere ingiustamente su qlco. il malumore, l’ira e sim. provocati da altri.
2 Levarsi la voglia, soddisfare un desiderio, un istinto (+ a seguito da inf.): sfogarsi a correre, a saltare, a mangiare.