folgoràre //
[lat. fulgurāre, da fŭlgur, genit. fŭlguris ‘folgore’ 1304 ca.]
A v. intr. (io fólgoro; aus. avere)
1 (lett.) Brillare di lampi o folgori | (est.) Lampeggiare: i colpi delle artiglierie folgoravano nella notte.
2 (fig., lett.) Risplendere di luce abbagliante: ma quella folgorò nel mio sguardo / sì, che da prima il viso non sofferse (DANTE Par. III, 128-129). SIN. Balenare.
3 (fig.) †Avanzare con impeto e celerità: Da indi scese folgorando a Iuba (DANTE Par. VI, 70).
4 (fig.) †Scagliarsi contro qlcu. o qlco. con invettive violente.
B v. tr.
1 Colpire con la folgore, col fulmine: Giove folgorò Capaneo | (fig.) Colpire, fulminare, investire all’improvviso: folgorare qlcu. con lo sguardo; un sospetto lo folgorò: fu folgorato dalla bellezza di quel quadro.
2 (est.) Colpire con una scarica di energia elettrica: l’alta tensione folgorò due operai.
3 (gerg.) Nel calcio, battere il portiere con un tiro micidiale e imparabile.

fólgore (1) // o fùlgure
[lat. fŭlgure, abl. di fŭlgur, di orig. indeur. av. 1243]
A s. f. o m. (pl. -i, fólgora, f.)
1 Fulmine, saetta: il vecchio tronco fu spaccato dalla folgore.
2 (fig.) Chi (o Ciò che) agisce con estrema rapidità o potenza distruttrice: Attila era una folgore di guerra.
B s. m.
(lett.) Splendore: il folgore degli occhi suoi (G. D’ANNUNZIO).