gèmma //
[vc. dotta, lat. gĕmma(m), di orig. indeur. av. 1250]
s. f.
1 (bot.) Insieme costituito da un apice vegetativo e dagli abbozzi fogliari o fiorali da esso formati che, nello stato di dormienza, può essere ricoperto da brattee | Gemma ascellare, situata all’ascella della foglia | Gemma apicale, terminale, situata all’apice di un ramo.
2 (biol.) Nella gemmazione, abbozzo di un nuovo individuo.
3 (miner.) Pietra preziosa di gran pregio per colore, luminosità, durezza, trasparenza e in genere per tutte le proprietà che esaltino l’aspetto visuale, che viene ulteriormente valorizzato da un taglio particolare ottenuto artificialmente. SIN. Pietra preziosa.
4 (fig., lett.) Stella, astro: le gemme del firmamento | (est.) Tutto ciò che splende per bellezza, pregio artistico, preziosità ecc.: le gemme della nostra letteratura | Persona colma di virtù, qualità e sim.: una gemma del nostro firmamento letterario.
|| gemmétta, dim. | gemmìna, dim.

gemmàre //
[vc. dotta, lat. gemmāre, da gĕmma ‘gemma’ av. 1320]
A v. intr. (io gèmmo; aus. avere)
Mettere le gemme: gemmava il fico, biancheggiava il pruno (G. PASCOLI).
B v. tr.
(lett.) Ornare di gemme.

ingemmàre //
[comp. di in- (1) e gemma 1321]
A v. tr. (io ingèmmo)
1 Adornare con gemme: ingemmare l’elsa della spada | (fig.) Adornare, impreziosire: il cielo era ingemmato di stelle.
2 (bot.) Innestare a gemma | (lett.) Far germogliare.
B ingemmàrsi v. intr. pron.
Ricoprirsi di gemme.