ghiótto //
[lat. glŭttu(m), da guttur ‘gola’ 1287]
agg.
1 Che ama in modo particolare determinati cibi o bevande: essere ghiotto di dolci, di funghi; i bambini sono ghiotti di aranciata. SIN. Goloso.
2 (fig.) Avido, bramoso, desideroso: ghiotto di denaro, di vendetta | (fig.) Appassionato, curioso: ghiotto di novità, di libri rari.
3 Di cibo che solletica l’appetito: un contorno ghiotto; pietanze ghiotte. SIN. Appetitoso, gustoso.
4 (fig.) Che suscita particolare curiosità, vivo interesse: un libro ghiotto; una notizia ghiotta. SIN. Eccitante, stuzzicante.
5 †Malvagio, mascalzone | (lett.) Scaltro, furbo.
|| ghiottaménte, avv.
1 Con ghiottoneria.
2 (fig.) Avidamente.

ghiottóne //
[lat. gluttōne(m), da guttur ‘gola’; nel sign. 2, calco sul fr. glouton sec. XIII]
A s. m.
1 (f. -a) Persona molto ghiotta e ingorda. SIN. Goloso.
2 Mammifero carnivoro dei Mustelidi dal corpo massiccio, voracissimo, che vive nelle regioni più settentrionali dell’Europa, dell’Asia e dell’America (Gulo gulo). SIN. Gulo.
3 (lett.) Furfante, canaglia.
B anche agg. nei sign. 1 e 3: Il figliuolo suo mal avvezzo e ghiottone (G. CARDUCCI).
|| ghiottonàccio, pegg. | ghiottoncèllo, dim. | ghiottonìno, dim.

ghiottonerìa //
[1536]
s. f.
1 Ingordigia di chi è ghiotto: la sua ghiottoneria è proverbiale. SIN. Golosità.
2 Cibo ghiotto, appetitoso: amare le ghiottonerie. SIN. Golosità.
3 (fig.) Cosa ricercata, che suscita molto interesse: una ghiottoneria per gli appassionati di cinema.