impiàstro // o empiàstro
[lat. emplăstru(m), dal gr. émplastron, da emplásein, comp. di en- ‘dentro’ e plássein ‘modellare’ av. 1292]
s. m.
1 (med.) Mistura medicamentosa simile a una pasta che viene distribuita sulla parte malata e si ammorbidisce al calore corporeo aderendo alla cute sottostante.
2 (lett., fig.) Rimedio, spec. inutile.
3 (fig., fam.) Persona seccante e noiosa | Persona di salute cagionevole.
4 (raro, fig.) Lavoro fatto male.
5 †Opera di magia.
|| impiastràccio, pegg. | impiastrìno, dim.

impiastràre // o (raro) empiastràre
[lat. tardo emplastrāre, da emplăstrum ‘impiastro’ sec. XIV]
A v. tr.
1 Spalmare di materia untuosa o attaccaticcia: impiastrare una carta di catrame.
2 (est.) Insudiciare, imbrattare: impiastrare il soprabito di fango | (scherz.) Dipingere male: impiastrare tele.
B anche impiastràrsi v. tr. pron. (aus. essere) (con valore intens.): impiastrarsi le mani d’inchiostro | (spreg.) Impiastrarsi il viso, imbellettarsi.
C impiastràrsi v. rifl.
Ungersi con sostanze oleose o attaccaticce.
D impiastràrsi v. rifl. recipr.
(fig.) †Accordarsi: io credo che la ragione perché Inghilterra si impiastrasse con Francia, fosse per vendicarsi contro a Spagna (N. MACHIAVELLI).