La parola del giorno è: insozzare / macchiare
insozzàre //
[comp. di in- (1) e sozzo ☼ av. 1332]
A v. tr. (io insózzo)
● Imbrattare, sporcare, macchiare: insozzare un vestito di sangue | (fig.) Disonorare, infamare, infangare: insozzare il proprio nome col disonore.
B v. intr. (aus. essere)
● †Diventare sozzo.
C insozzàrsi v. tr. pron. e rifl. (aus. essere)
● Macchiarsi, sporcarsi (spec. fig.): insozzarsi di fango, di vergogna; temo che Roberto … torni a insozzarsi le mani (L. PIRANDELLO).
SFUMATURE ►macchiare.
macchiàre //
[lat. maculāre, da măcula ‘macchia (1), chiazza’ ☼ av. 1333]
A v. tr. (io màcchio)
1 Sporcare o imbrattare con macchie (+ di, + con): macchiare di vino, d’olio la tovaglia; non macchiare con queste tue lacrime sì polite guance (L. ARIOSTO) | Anche nella forma pron. macchiarsi, sporcare di macchie un indumento che si indossa: mi sono macchiata la gonna col gelato; camminava curvo per non macchiarsi la camicia (G. D’ANNUNZIO) | (assol.) Lasciare macchie: il vino rosso macchia; è roba che macchia | (est.) Aggiungere qlco. a un alimento che muti il colore precedente | Macchiare il caffè, aggiungervi un po’ di latte | (lett.) Bagnare: macchiare di pianto.
2 (fig.) Arrecare offesa, danno morale e sim. (+ con): ha macchiato l’onore e il buon nome della famiglia con le sue azioni.
3 Dipingere con la tecnica delle macchie di colore.
B macchiàrsi v. intr. pron. e rifl.
1 Imbrattarsi di macchie (+ di, + con): il muro s’è macchiato d’unto; ti sei macchiato con quell’inchiostro!
2 (fig.) Essere responsabile di colpe e sim. (+ di): si è macchiato di un grave delitto.
SFUMATURE
macchiare – imbrattare – insozzare
L’azione di sporcare una superficie con una o più macchie prodotte da grasso, tinta o altro materiale si definisce macchiare. Se il risultato di tale azione non si limita a qualche macchia isolata, ma riguarda una superficie ampia o un oggetto nella sua interezza è più pertinente imbrattare. Insozzare è invece voce generica, che può sostituirsi sia a sporcare sia a macchiare o imbrattare, ma è di registro più elevato e dunque di uso meno comune.