internaliẓẓàre //
[adattamento dell’ingl. to internalize ‘interiorizzare’ 1985]
v. tr.
1 (psicol.) Interiorizzare.
2 (org. az.) Trasferire all’interno di una azienda processi produttivi, funzioni o servizi svolti in precedenza da imprese esterne. CONTR. Terziarizzare, esternalizzare.
|| internaliẓẓazióne, s. f.

esternaliẓẓàre //
[adattamento dell’ingl. to externalize ‘rivolgersi verso l’esterno’, da external ‘esterno’ 1986]
v. tr.
(econ.) Terziarizzare, nel sign. A 2.
|| esternaliẓẓazióne, s. f.

terziariẓẓàre //
[1979]
A v. tr.
1 Trasformare una realtà economica aprendola al terziario.
2 (econ.) Trasferire funzioni e servizi interni all’azienda a un fornitore esterno.
B terziariẓẓàrsi v. intr. pron.
Orientarsi verso il settore terziario.
|| terziariẓẓazióne, s. f. (V.).

terziàrio //
[vc. dotta, lat. tertiāriu(m) ‘il terzo (tĕrtius)’ av. 1590]
A s. m. (solo sing. nel sign. 2)
1 (f. -a) Iscritto al terzo ordine di una regola monastica: terziario francescano.
2 (geol., gener. con iniziale maiuscola) Era cenozoica.
3 (econ.) Settore che produce o fornisce servizi: aumentano gli addetti al terziario | Terziario avanzato, quello in cui i servizi hanno un alto contenuto di innovazione dei processi produttivi, come la ricerca scientifica e tecnica, l’engineering, l’informatica, la consulenza di organizzazione aziendale e sim.
4 (f. -a) Chi coltiva il terreno a terzeria.
B agg.
1 Che occupa il terzo posto, che si trova al terzo posto di una successione, usato spec. in campo scientifico: era terziaria.
2 (chim.) Detto di composto contenente un gruppo funzionale legato a un atomo di carbonio o azoto terziario: alcol terziario | Carbonio, azoto terziario, quello che in una molecola organica risulta unito a tre atomi di carbonio.
3 (econ.) Detto del settore o dell’attività, che produce o fornisce servizi. CFR. Primario, secondario.