La parola del giorno è: mescere / mescita / mesciacqua
♣méscere // (o -è-)
[lat. parl. *mĭscere, per il classico miscēre ‘mescolare’, di orig. indeur. ☼ av. 1292]
v. tr. (pres. io mésco (o -è-), tu mésci (o -è-); part. pass. mesciùto)
1 Versare qlco. da bere: mescere il vino, un liquore, il caffè, l’acqua | (assol.) Servire il vino: mescine ancora un bicchiere | (est., lett.) Versare | Anche in forma pron.: andò a mescersi dell’altro rosolio (G. VERGA).
2 (lett.) Mischiare, mescolare: mesce il mago fellon zolfo e bitume (T. TASSO) | (raro, tosc.) Mescere le carte, distribuirle | †Mescere battaglia, iniziare a combattere.
méscita // (o -è-)
[da mescere ☼ 1869]
s. f.
1 Il mescere, spec. il vino | Banco di mescita, quello di osterie, bar e sim., su cui si serve da bere ai clienti.
2 (tosc.) Locale in cui si servono vini e liquori: aprire una mescita.
mesciàcqua //
[comp. di mescere e acqua ☼ av. 1859]
s. m. inv.
● (tosc.) Brocca usata per versare l’acqua nel lavamano.