ènfaṣi //
[vc. dotta, lat. tardo ĕmphasi(m), dal gr. émphasis, deriv. di empháinein ‘esibire, dimostrare’, ‘mostrare (pháinein) dentro (en-)’; nel sign. 3 per influsso dell’ingl. emphasis 1529]
s. f. inv.
1 (ling.) Figura retorica che consiste nel mettere in particolare rilievo una parola o un’espressione; per es. il rilievo dato a ‘pari’ in: Sì, se l’arroganza de’ vostri pari fosse legge per i pari miei (A. MANZONI) | (est.) Esagerazione retorica: parlare, scrivere con enfasi; un libro scritto senza enfasi, con semplicità e vivacità (F. DE SANCTIS).
2 Forza ed efficacia del parlare, dell’esprimersi: lo difendeva respingendo con enfasi ogni accusa.
3 Importanza, rilievo: nel concorso, particolare enfasi viene data alla personalità del candidato.
4 (tipogr.) Stile tipografico (corsivo, neretto, maiuscoletto e sim.) utilizzato per dare particolare evidenza a parole o frasi in un testo.