ordìre //
[lat. ordīri, da avvicinare a ōrdo, genit. ōrdinis ‘ordine’ 1300]
v. tr. (io ordìsco, tu ordìsci)
1 Disporre su un telaio i fili dell’ordito | (mar.) Ordire la cima tra due taglie, passarla da un bozzello all’altro per formare potenza, paranco.
2 †Intrecciare | Lavorare a intreccio.
3 (fig., lett.) Disporre, apprestare | (lett.) Abbozzare.
4 (fig.) Preparare e organizzare in segreto qlco. di illecito, o comunque di dannoso per altri: ordire una congiura, un attacco improvviso, un colpo di stato; alcuna finzione alcuno inganno / … ordisce e trama (L. ARIOSTO).

ordìto //
A part. pass. di ordire; anche agg.
Nei sign. del v.
B s. m.
1 (tess.) Insieme dei fili destinati a formare la lunghezza di un tessuto, tesi parallelamente sul telaio | Piede dell’ordito, estremità ripiegata del filo, in cui s’infilza la bacchetta che lo ferma al telaio | Croce dell’ordito, l’estremità opposta al piede | Riempire l’ordito, aggiungervi la trama.
2 (fig.) Intreccio: un ordito di menzogne | Trama di una narrazione: l’ordito del Pulci è ridicolo in se stesso (F. DE SANCTIS).

orditóio //
[sec. XIV]
s. m. (pl. -ói)
(tess.) Macchina che serve alla preparazione dell’ordito per la tessitura, generalmente composta da una rastrelliera che porta le bobine o rocche di filo, e da un cilindro sul quale si arrotola l’insieme dei fili tenuti a distanza mediante il passaggio tra i denti di un pettine.