ossìmoro // o ossimòro
[vc. dotta, gr. oxýmōron, nt. sost. di oxýmōros ‘acuto sotto un’apparenza di stupidità’, comp. di oxýs ‘acuto’ (V. ossalico) e mōrós ‘stupido’ (di etim. incerta) 1598]
s. m.
(ling.) Figura retorica che consiste nel riunire in modo paradossale due termini contraddittori in una stessa espressione; per es.: un silenzio assordante; oppure l’espressione ‘colme di nulla’ in: con le braccia colme di nulla, / farò da guida alla felicità (G. UNGARETTI).