panegìrico //
[vc. dotta, lat. panegy̆ricu(m), dal gr. panēgyrikós (lógos) ‘discorso per un’assemblea’, agg. di panḗgyris ‘adunanza di tutto il popolo, assemblea solenne’, comp. di pan- ‘pan-’ e ágyris ‘adunanza’, da agéirein ‘raccogliere’, di etim. incerta 1483]
A s. m. (pl. -ci)
1 Orazione o opera in prosa o in poesia di tono oratorio e con fini celebrativi: i panegirici di Claudiano, del Marino, di Bossuet.
2 Scritto o discorso in lode di qlcu., spec. della Madonna o di un Santo, o sui misteri cristiani, con intenti glorificatori.
3 (fig.) Eccessiva esaltazione: ha intessuto un panegirico attorno alla sua opera.
B agg.
(raro, fig.) Eccessivamente elogiativo.
|| panegiricaménte, avv. (raro) Con toni e modi da panegirico.
SFUMATURE apologia.

apologìa //
[vc. dotta, lat. tardo apolŏgia(m), dal gr. apología, da apologéomai ‘io parlo in mia difesa’ 1363]
s. f. (pl. -gìe)
1 Discorso in difesa e giustificazione di sé | Discorso o componimento letterario in difesa ed esaltazione di una persona, una dottrina e sim.
2 (est.) Esaltazione, elogio: apologia del passato regime; apologia di reato.
 SFUMATURE
apologia – panegirico
Apologia è la difesa o l’esaltazione di una persona o del suo operato, oppure di dottrine, prassi o valori. Panegirico accentua ulteriormente il senso di celebrazione e di encomio, fino ad assumere una sfumatura spregiativa di lode eccessiva, fatta per piaggeria o servilismo.

apologèta //
[ricavato da apologetico, sul rapporto anacoreta-anacoretico, asceta-ascetico, ecc. 1908]
s. m. e f. (pl. m. -i)
1 Nei primi secoli del cristianesimo, scrittore di apologia della fede cristiana contro i pagani; SIN. Apologista.
2 (est.) Chi difende o esalta qlcu. o qlco.