La parola del giorno è: rauco / roco / raucedine
♣ràuco //
[vc. dotta, lat. rāucu(m), ant. *rāvicu(m), da rāvis ‘raucedine’: di orig. onomat. (?) ☼ 1342]
agg. (pl. m. -chi)
1 Che ha voce roca per raucedine, infreddatura o altro: non può cantare perché è diventato rauco urlando | Aspro, basso, quasi soffocato, detto della voce: quella voce un poco rauca, fredda, materna (C. PAVESE) | Con riferimento al verso di animali: il suono rauco delle colombe (E. MONTALE).
2 (est.) Debole, fioco, detto di suono e sim.: il rauco suon de la tartarea tromba (T. TASSO).
|| raucaménte, avv. Con voce rauca: parlare raucamente; (est.) con suono rauco.
♣ròco //
[lat. rāucu(m) ‘rauco’ ☼ 1319]
agg. (pl. m. -chi)
● Rauco, detto di persona: essere roco per il mal di gola | Fioco, soffocato o aspro, detto di suono, voce o altro: o roco mormorio di lucid’onde (F. PETRARCA).
|| rocaménte, avv. SIN. Raucamente, fiocamente.
raucèdine //
[vc. dotta, lat. tardo raucēdine(m), da rāucus ‘rauco’ ☼ av. 1698]
s. f.
● (med.) Alterazione del timbro e del tono della voce causata da affezioni della laringe, spec. delle corde vocali.