FLESSIONE
sàvio / ˈsavjo/
[dal provenz. sabi, savi, dal lat. parl. *săpiu(m) ‘saggio’, da săpere ‘essere saggio’. V. sapere (1) 1261 ca.]
A agg.
1 Che è dotato di assennatezza, saggezza, accortezza, prudenza: essere, diventare, mostrarsi savio; è una ragazza poco savia per l’età che ha | Quieto, posato, giudizioso: cerca di fare il bambino savio | Che è pensato, detto o fatto in modo savio: consiglio savio; parole savie; comportamento savio. SIN. accorto, assennato, avveduto, prudente, saggio, sensato.
2 (lett. o raro) Che è in pieno possesso delle proprie facoltà mentali: parlare, comportarsi, agire, da persona savia. CONTR. matto, pazzo.
3 Dotto, abile, in una scienza o disciplina: questo re fu savio di scienze e di costumi (G. Villani).
|| saviaménte, avv. Con saviezza, da saggio, prudente.
B s. m.
1 (f. -ia) Persona assennata, saggia, accorta.
2 (f. -ia) (raro) Chi è in pieno possesso delle proprie facoltà mentali: i savi e i matti. CONTR. matto, pazzo.
3 Uomo dotato di grande esperienza e sapienza: i grandi savi dell’antichità; i sette savi di Grecia; quel savio gentil, che tutto seppe (Dante Inf. VII, 3) | il Savio, (per anton.) Salomone.
4 Nel Medioevo e nel Rinascimento, magistrato anziano e particolarmente esperto con funzioni spec. consultive in organi collegiali: il consiglio dei savi; i venti savi.

FLESSIONE
rinsavìre / rinsaˈvire/
[da savio, col pref. rin- 1564]
A v. intr. (io rinsavìsco, tu rinsavìsci; aus. essere)
Riacquistare la ragione | (est.) Tornare assennato, correggersi, ravvedersi: dopo alcune intemperanze giovanili, sembra rinsavire.
B v. tr.
(raro) Rendere savio di nuovo.