scalpóre //
[da scalpitare, sul modello di bagliore, rumore e sim. 1400 ca.]
s. m.
1 Manifestazione rumorosa di risentimento, indignazione e sim.
2 Nella loc. destare, fare scalpore, fare parlare molto di sé, suscitando la curiosità e l’interesse generali, sollevando commenti, critiche e sim.: la sua rinuncia ha fatto scalpore. SIN. Chiasso, rumore.
 SFUMATURE
scalpore – eco – scandalo
Scalpore è l’insieme delle reazioni dell’opinione pubblica a un evento che ha fatto sensazione: commenti, critiche, indignazione, stupore ecc. Anche eco è utilizzato per definire le reazioni suscitate da un fatto ma, rispetto a scalpore, suggerisce l’idea di una risonanza che desta minore sensazione. Se le reazioni sono invece conseguenti a profondo turbamento della coscienza e della sensibilità il termine più pertinente è scandalo.

scalpitàre // o calpitàre
[lat. parl. *scalpitāre, frequentativo di scălpere ‘grattare’, di etim. incerta 1275]
A v. tr. (io scàlpito)
1 †Calpestare: le rugiadose erbe con lento passo scalpitando (G. BOCCACCIO).
2 (fig.) †Opprimere.
B v. intr. (aus. avere)
Pestare il terreno con gli zoccoli, in segno di impazienza o irrequietezza, detto spec. del cavallo: un incalzar di cavalli accorrenti / scalpitanti su gli elmi a’ moribondi (U. FOSCOLO) | (fig.) Detto di persona, manifestare impazienza, irrequietezza.