La parola del giorno è: schiamàzzo / schiamazzàre
schiamàzzo //
[da schiamazzare ☼ 1483]
s. m.
● Rumore di volatili che schiamazzano: gli schiamazzi del pollaio (G. VERGA) | Insieme di grida e di strepiti scomposti, sguaiati e sim. di più persone: che cos’è questo schiamazzo?; smettetela con quello schiamazzo; schiamazzi notturni | Fare schiamazzo, schiamazzare.
schiamazzàre //
[lat. exclamāre ‘gridare’ (V. esclamare), con suff. iter.-pegg. ☼ sec. XIII]
v. intr. (aus. avere)
● Emettere gridi rauchi e striduli, detto delle galline e (est.) di volatili: le oche che schiamazzarono in Campidoglio | Vociare, strepitare, detto di persone.
SFUMATURE
schiamazzare – strepitare – rumoreggiare
Con schiamazzare ci si riferisce propriamente al suono rauco e stridulo che viene da un insieme di galline o di altri volatili; riferito a persona, indica un vociare scomposto, sguaiato. Strepitare si dice dell’emissione di un insieme disordinato e confuso di rumori, schiamazzi, grida. Rumoreggiare è fare un rumore lungo e ripetuto; si usa soprattutto per definire il manifestare rumorosamente disapprovazione da parte di un insieme di persone.
SFUMATURE ►gridare.