sfrattàre / sfratˈtare/
[da fratta ‘recinto’, con s- sec. XIV]
A v. tr.
1 Obbligare, in forza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, il conduttore di un immobile ad abbandonare l’immobile stesso | (est.) Compiere, a opera di un privato, l’attività necessaria a fare entrare in funzione l’autorità giudiziaria a tal fine.
2 Allontanare da un luogo, da un locale (spec. scherz.): mi hanno sfrattato dalla mia camera!
B v. intr. (aus. avere, raro essere)
Andare via da un paese, un fondo, una casa: è stato costretto a sfrattare | (est.) Lasciare un luogo alla svelta.


sfràtto / ˈsfratto/
[1858]
s. m.
1 Atto dello sfrattare: ordinanza di sfratto | procedimento per convalida di sfratto, processo civile destinato a soddisfare la pretesa di un locatore a ottenere la riconsegna dell’immobile locato, per scadenza del termine di locazione o morosità del conduttore | (est.) Provvedimento dell’autorità giudiziaria che dispone la liberazione coattiva di un immobile.
2 palla a sfratto, V. pallasfratto | linea di sfratto, linea che delimita il fondo del campo nel gioco della palla a sfratto.


pallasfràtto / pallasˈfratto/ o pàlla a sfràtto
[da palla (1) a sfratto 1958]
s. f. inv.
Gioco in cui ciascuno dei cinque componenti la squadra deve lanciare la palla al di là della linea, detta di sfratto, che delimita il fondo del campo.