sólco // o sólgo
[lat. sŭlcu(m) ‘solco’, di orig. indeur. av. 1320]
s. m. (pl. -chi)
1 Scavo aperto nel terreno con aratro, assolcatore, zappa e sim.: aprire i solchi; seminare nei solchi | Solco acquaio, aperto dopo la semina per raccogliere l’acqua e allontanarla dal campo | (fig.) Linea guida, principio ispiratore: nel solco della tradizione petrarchesca | Uscire dal solco, (fig.) deviare, divagare.
2 (est.) Incavatura simile a un solco impressa su una superficie: i solchi delle ruote del carro. CFR. botrio- (1) | (est.) Grinza, ruga: ha profondi solchi sulla fronte | (fig.) Traccia, impronta: sono esperienze che lasciano un solco profondo | (fig.) Divergenza profonda, frattura: nei rapporti tra i due partiti si è aperto un solco; nei nostri rapporti si è aperto un solco incolmabile.
3 (est.) Scia, spec. di imbarcazioni: il motoscafo lascia un solco sul lago | (raro) Striscia di luce lasciata da corpi luminosi, o sim.: il solco di una stella cadente nel cielo.
|| solcherèllo, dim. | solchétto, dim.

solcàre //
[lat. sulcāre ‘far solchi’, da sŭlcus ‘solco’ av. 1320]
v. tr. (io sólco, tu sólchi)
1 Fendere con solchi prodotti dall’aratro, arare: solcare il campo | Aprire solchi con la zappa.
2 (fig.) Fendere l’acqua, detto di imbarcazioni: solcare il mare, le onde; la nave solca il mare.
3 (fig.) Lasciare un solco, un segno, una ruga, e sim.: un fulmine solcò il cielo; una cicatrice le solca il viso.

assolcàre //
[comp. di a- (2) e solco av. 1306]
v. tr. (io assólco, tu assólchi)
Lavorare a solchi: assolcare un campo.

solcatùra //
[av. 1704]
s. f.
Attività del solcare | Il solco tracciato.