sovèrchio // o sopèrchio
[lat. parl. *supĕrculu(m), da sŭper ‘sopra, oltre’ av. 1250]
A agg.
(lett.) Eccessivo, esagerato, sovrabbondante: soverchio amor proprio; soverchio caldo; sapevo ch’ella non faceva spesa soperchia (B. CASTIGLIONE).
|| soverchiaménte, avv. Eccessivamente, troppo.
B in funzione di avv.
(lett.) Soverchiamente: forse non errerebbe soverchio (P. BEMBO).
C s. m.
1 (lett.) Ciò che è in più, che sovrabbonda: pretendere il soverchio | PROV. Il soverchio rompe il coperchio, ogni eccesso è dannoso.
2 †Soperchieria, oltraggio.

soverchiàre // o (raro) soperchiàre
[da soverchio av. 1276]
A v. tr. (io sovèrchio)
1 (lett.) Sormontare, oltrepassare: il fiume in piena soverchia le sponde.
2 (lett., fig.) Sopraffare, usare soverchierie: hanno messo innanzi il nome di vossignoria … per soverchiare due innocenti (A. MANZONI).
3 (lett., fig.) Vincere, superare: applausi fragorosi … soverchiavano la musica (G. VERGA).
B v. intr. (aus. avere)
1 †Sovrabbondare: sempre erbe e frondi, et acque chiarissime … ne soverchino (I. SANNAZARO).
2 (lett. o disus.) Sopravanzare, sporgere.

soperchierìa // o (lett.) soverchierìa
[da soverchiare av. 1535]
s. f.
Sopraffazione, prepotenza | Atto arrogante, prepotente; SIN. Sopruso.