stillàre //
[dal lat. stillāre, da stĭlla ‘stilla’. V. instillare sec. XIII]
A v. tr.
1 Mandare fuori a stille: i favi stillano miele; la ferita stilla sangue.
2 (raro) Distillare, filtrare | Anche in forma pron., nella loc. (fig., fam.) stillarsi il cervello, lambiccarsi il cervello.
3 (raro, lett.) Infondere, instillare | †Stillare qlco. negli orecchi a qlcu., suggerirgliela.
B v. intr. (aus. essere nel sign. 1, avere nel sign. 2)
1 Gocciolare, uscire a stille: il miele stilla dai favi; dalla ferita stilla sangue.
2 (lett., fig.) Arzigogolare: ha stillato tutto il giorno su questa faccenda.
C stillàrsi v. intr. pron.
(lett.) Ingegnarsi, lambiccarsi il cervello: stillarsi per trovare una via d’uscita.

instillàre // o (raro) istillàre
[vc. dotta, lat. instillāre, comp. di in ‘su’ e stillāre, da stĭlla ‘goccia’ av. 1342]
v. tr.
1 Immettere, versare goccia a goccia: instillare alcune gocce di collirio nell’occhio.
2 (fig.) Infondere a poco a poco sentimenti, principi e sim.: instillare odio, amore nell’animo di qlcu.

stillatìzio //
[vc. dotta, dal lat. stillatīciu(m) ‘stillante’, da stillātus ‘stillato’ av. 1498]
agg.
(raro, lett.) Che scende stillando.