stìzza //
[da stizzare sec. XIII]
s. f.
1 Irritazione acuta ma di breve durata, dovuta spec. a scontentezza, contrarietà, impazienza: rodersi di stizza; essere pieno di stizza; avere, provare stizza di qlco.; l’ira … gonfia di stizza negli occhi e nel viso (L.B. ALBERTI).
2 (tosc.) Ghiandola che il pollo ha sul codrione: Gettate via la testa, le zampe, la stizza, e gl’intestini (P. ARTUSI).
|| stizzàccia, pegg. | stizzerèlla, dim. | stizzìna, dim.
 SFUMATURE
stizza – dispetto – irritazione – collera
Un’irritazione acuta ma di breve durata, dovuta specialmente a scontentezza, contrarietà, impazienza, si dice stizza. Sempre di durata limitata è il dispetto, che però è permeato di solito da una vena di invidia, o di disappunto per un obiettivo mancato. Irritazione descrive un risentimento più vivo e di durata maggiore, provocato da un comportamento ritenuto particolarmente fastidioso, inopportuno, scorretto. Decisamente violenta è invece la collera, risentimento e sdegno incontrollabili che si manifestano in forme scomposte e anche aggressive.
SFUMATURE bile, ►rabbia.

stizzóso // (o -ṣo)
[da stizza 1313]
agg.
Che è facile a stizzirsi: bambino stizzoso; temperamento collerico e stizzoso | Che dimostra stizza: parole stizzose | Tosse stizzosa, V. tosse.
|| stizzosàccio, pegg. | stizzosèllo, dim. | stizzosétto, dim. | stizzosìno, dim.
|| stizzosaménte, avv. Con stizza, rabbia.