La parola del giorno è: vulnerare / vulnerabile / vulnus
vulneràre //
[vc. dotta, lat. vulnerāre ‘ferire’, da vŭlnus, genit. vŭlneris ‘ferita’, di orig. indeur. ☼ av. 1306]
v. tr. (io vùlnero)
1 (lett.) Ferire.
2 (fig., raro) Offendere, ledere: vulnerare un principio, un diritto; vulnerare la legge.
♣vulneràbile //
[vc. dotta, lat. tardo vulnerābile(m), da vulnerāre ☼ av. 1519]
agg.
1 (lett.) Che può essere ferito, colpito: il tallone era l’unico punto vulnerabile di Achille. CONTR. Invulnerabile.
2 (est.) Che si può ledere, danneggiare e sim. (anche fig.): linea di fortificazione vulnerabile in più punti; costruzione vulnerabile; il sistema immunitario umano è vulnerabile da molti fattori ambientali | (fig.) Fragile, molto sensibile: personalità vulnerabile; i sentimenti più vulnerabili.
3 (fig.) Che si può facilmente criticare, controbattere, smentire e sim.: posizione ideologica vulnerabile; ecco il punto vulnerabile della teoria.
|| vulnerabilità, s. f. inv.
♣vùlnus //
[vc. lat., propr. ‘ferita’ (V. vulnerare) ☼ 1986]
s. m. inv. (pl. lat. vulnera)
● (dir.) Lesione, offesa di un diritto | (est.) Lacerazione, offesa.