La parola di oggi è: malleabile

mal–le–a–bi–le
malleàbile 🔊 / malleˈabile /
[ fr. malléable, dal lat. mălleus ‘martello’; si diceva di quel metallo che può essere lavorato col martello av. 1537 ]

agg.
1

❖ detto di metallo o lega metallica che può essere ridotto in lamine sottili o sottilissime senza subire rotture, fessurazioni o alterazioni strutturali nocive

❖ est. che si può plasmare, modellare:  l’umidità … rendeva alquanto malleabile la terra (G. Deledda)

2

❖ fig. facile a convincersi, a essere persuaso
Sin. arrendevole, cedevole


● malleabilménte, avv.

❖ raro con docilità, arrendevolezza


● malleabilità, s. f. inv.

Sfumature:
malleabile – duttile – docile
Ciò che può essere ridotto in lamine e fogli sottilissimi senza rompersi si dice malleabile. Duttile è invece ciò che può essere ridotto in fili sottilissimi; sia duttile sia malleabile in senso proprio si riferiscono specificamente ai metalli. Docile è invece ciò che si presta a essere lavorato con facilità, e si dice perciò dei materiali più vari. Tutti e tre i termini sono spesso usati in senso figurato e in riferimento a persona: malleabile descrive chi può essere convinto o influenzato con facilità; duttile chi si adatta con facilità a situazioni e stimoli diversi; docile chi è portato all’obbedienza e alla sottomissione.