scabro / scabroso
La parola di oggi è: scabro / scabroso
♣scàbro 🔊 / ˈskabro /
[ lat. scăbru(m) ‘scabroso, ruvido’, connesso con scăbere ‘grattare’, di orig. indeur. V. ☼ av. 1320 ]
agg.
❖ ruvido, aspro al tatto, non liscio:
superficie scabra
❖ fig., lett. pietroso, brullo, detto di terreno:
Su per i greppi delle scabre montagne (L. Pirandello)
❖ fig. conciso, essenziale, privo di ornamenti:
stile scabro; prosa scabra
● scabraménte, avv.
s. m.
♣scabróso 🔊 / skaˈbroso / (o -ṣo)
[ lat. tardo scabrōsu(m), da scăber, genit. scăbri ‘ruvido’ ☼ av. 1320 ]
agg.
❖ scabro, non liscio né piano:
ramo scabroso
❖ est., raro difficile, malagevole:
percorso scabroso; sentiero scabroso
❖ fig. non facile da intendere, risolvere e sim.:
problema scabroso; gli scabrosi princìpi della grammatica (G. Vasari)
❖ non facile né semplice da trattare per la materia delicata che coinvolge o per la possibilità di turbare la sensibilità, l’innocenza, il pudore altrui:
affare scabroso; dallo spettacolo fu tagliata una scena molto scabrosa; bisogna parlare con cautela ai ragazzi di questi argomenti scabrosi
○ scabrosétto, dim.
● scabrosaménte, avv.
● scabrosità, s. f. inv. (V.)