La parola di oggi è: stagnare

stagnàre (1) / staɲˈɲare/
[lat. tardo stagnāre ‘saldare’, da stăgnum ‘stagno (1)’ sec. XIII]
v. tr. (coniug. come segnare)
1 rivestire con un sottile strato di stagno una superficie metallica | aggiustare, saldare con lo stagno: stagnare una pentola
2 (est.) chiudere recipienti, serbatoi e sim., in modo che il liquido in essi contenuto non fuoriesca: stagnare un barile


stagnàre (2) / staɲˈɲare/
[lat. stagnāre, da stāgnum ‘stagno (2)’ (V. ristagnare (1)) sec. XIII]
A v. tr. (coniug. come segnare)
far cessare il flusso di un liquido: stagnare il flusso del sangue; stagnare il sangue di una ferita
B v. intr. (aus. avere)
1 fermarsi formando uno stagno, detto di acqua: l’acqua del fiume stagna nelle campagne | (est.) essere fermo, non circolare: nei luoghi chiusi l’aria stagna
2 (fig.) ridursi notevolmente d’intensità, detto spec. di attività economica: in questo periodo i commerci stagnano
C v. intr. (aus. avere) e (lett.) stagnàrsi v. intr. pron.
cessare di fluire: il sangue ha stagnato; le lacrime mi si stagnarono sulle ciglia (I. Nievo)