La parola di oggi è: udito

SILLABAZIONE: u–dì–to
udìto / uˈdito/ o (poet.) odìto
A part. pass. di udire; anche agg.
nei sign. del v. | sentito, ascoltato: graziosa voce in mai non udita canzone (G. Boccaccio)
B s. m.
senso che permette di percepire le onde sonore di determinata frequenza: disturbi dell’udito CFR. audio- | facoltà di percepire tali onde sonore tramite l’apposito organo di senso: udito fine, acuto, sensibilissimo; l’udito è uno dei cinque sensi; perdere l’udito | essere duro d’udito, essere sordo o quasi
 NOMENCLATURA
udito (cfr. orecchio, rumore, suono, voce) caratteristiche: fine = sensibile = buono = eccellente ↔ duro = ottuso; azioni: udire = sentire, ascoltare, auscultare, avvertire, percepire, intercettare, captare, intendere, cogliere, capire; chiudere = turare = tappare l’orecchio, aprire = tendere = porgere = prestare l’orecchio, orecchiare, origliare; sottotitolare; anomalie: acusma, acufene, disacusia, paracusia, diploacusia, iperacusia ↔ ipoacusia, presbiacusia, cofosi = sordità; misurazione dell’udito: audiologia, audiometria, audiometro, audiogramma, acumetria, fonometro, fonometria; fonendoscopio, decibel, soglia di udibilità ↔ soglia dolorosa; udente ↔ non udente = sordo, audioleso, audioprotesi, alfabeto muto, labiolettura.