La parola di oggi è: zeppa / zeppola


zéppa / *ˈtseppa/ (o ẓ-)
[longob. zeppa ‘bietta, cuneo’ av. 1327]
s. f.
1 pezzetto di legno per rincalzare mobili traballanti o chiudere qualche fessura: mettere una zeppa alla gamba di un tavolo
2 (est.) rialzo o alta suola in sughero o legno, di sandali o zoccoli
3 (est.) nella tipografia a caratteri mobili, listello di piombo utilizzato per riempire gli spazi lasciati liberi dalla composizione
4 (fig.) rimedio, espediente improvvisato: è un bel pasticcio: provate a metterci una zeppa | mettere delle zeppe fra due persone, cagionare dissensi
5 (fig.) frase o parola che funge da riempitivo: trovare una zeppa per la rima | notizia o articolo che serve da riempitivo
6 gioco enigmistico consistente nel trovare, in base alle indicazioni date, due parole di cui la seconda è ottenuta inserendo in un'altra una lettera o una sillaba (per es. moto, moSto; veto, veLAto) CFR. scarto
|| zeppétta, dim. | zéppola (1), dim. (V.)


zéppola (1) / *ˈtseppola/ (o ẓ-)
[1803]
s. f.
1 dim. di zeppa
2 cuneo, bietta, zeppa


zéppola (2) / *ˈtseppola/ (o ẓ-)
[lat. tardo zĭppula(s), pl., di etim. incerta 1585]
s. f.
(spec. al pl.) ciambella o frittella dolce che si prepara soprattutto per Carnevale, o per S. Giuseppe, a Napoli, in Calabria e in altre regioni meridionali | avere la zeppola in bocca, parlare con la zeppola, (merid., fig.) parlare pronunciando la ‘s’ con un sibilo accentuato, come se si avesse in bocca una zeppola calda CFR. sigmatismo